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venerdì 11 gennaio 2008

I romantici della fotografia

Spesso mi capita di ricevere domande di questo tipo:


Meglio il digitale o la pellicola?
Perchè fotografi in pellicola?
affermazioni di questo tipo:

La pellicola è antiquata il digitale è nuovo e migliore.
La pellicola ha troppa grana



E' difficile rispondere e molte volte certe persone si offendono perchè credono voglia screditare il loro mezzo fotografico e le loro scelte.


Purtroppo nei forum spesso capitano lunghe e accese discussioni sull'argomento, io mi reputo un talebano della fotografia. Penso ancora ai vecchi maestri come Adams http://en.wikipedia.org/wiki/Ansel_Adams

all'effetto zonale, la pellicola, la stampa tradizionale.


Nel mio piccolo da quando si è aperta l'era del digitale ho cercato sempre più di non seguire il mercato ma farne uno tutto mio. Quello del fotografo che decide di testa sua e che cerca di ricreare le atmosfere e emozioni che aveva sul formato "analogico" nel digitale. Impresa non facile. Tutt'ora se fotografo in pellicola un motivo ci sarà.

Negli States c'è un certo sentore di controtendenza, la fotografia con la pellicola non è ancora morta ma segue una incredibile rimonta. Cosa assai strana nel paese degli eccessi e marketing.

Leggete questo post apparso su fotoCult di qualche mese fa: http://www.fotocult.it/editoriale/34.html


Come avrete capito sono ancor oggi fermamente schierato per la pellicola

Il digitale ha fatto il suo dirompente ingresso nel 2000/2001 io ho acquistato la prima macchina digitale una D200, nel 2007. Come mai ci ho messo cosi tanto?

Perchè l'idecisione e il prezzo da investire fino ad allora non era vantaggioso. La qualità della pellicola rimane a mio parere superiore non quanto a grana o "risoluzione", quanto ad acutanza, profondità e colore.

Pensate al vinile.

Il Vinile è un disco che se pur sporco, è inciso in modo continuo "analogico" e riprodotto come tale. Si c'è lo sporco, ma il suono è fedelmente riprodotto cosi come era anche con le sue imperfezioni.

Il CD è digitale, un campionamento di alcune parti del suono che poi viene ricostruito. Il campionamento è ad intervalli regolari ed in modo che la qualità in fase di riproduzione sia più fedele possibile all'originale.


Il fatto sta che non è un segnale continuo ma discreto.

Nel digitale succede lo stesso. Se nel mondo dell'audio (arrivato prima nell'era digitale) sono stati fatti passi da giganti nella fotografia non vedo lo stesso. Ma vedo più un'andazzo come quello dell'era informatica, vendere vendere vendere vendere prodotti che dopo un mese sono già passati.

Anche nel digitale si effettua un campionamento di un segnale che di per sè è analogico a 12bit nelle macchine migliori (oggi anche 14) ma pur sempre 14 livelli di segnale disceti. La pellicola come l'occhio umano invece registra tutte le gradazioni. Sarà rumorosa o meno definita ma il colore è sicuramente meglio riprodotto.

Inoltre c'è da dire altro:

Se ricordate la pellicola è composta da più strati ogni strato "registra" un determinato colore in modo che la somma o sottrazione rappresenti i colori della scena fotografata.


Nel digitale a parte Sigma c'è una miriade di sensori che non emulano questo ma bensi per risparmiare usano il cosiddetto filtro di Bayer. http://en.wikipedia.org/wiki/Bayer_filter


Come vedete dall'immagine i vari filtri colore e recettori sono posti tutti sullo stesso piano per ragioni di semplicità costruttiva. Se proiettate un immagine su una griglia di questo tipo ogni fotorecettore registrerà il colore corrispondente. Come noterete il risultato di tale sensore è un fotografia a griglia, dove ogni fotosito registra una sola componente e non è la somma delle tre per esempio RGB.

Per ottenere un immagine colori i software eseguono un'interpolazione e demosaicizzazione. Ovvero ricostruiscono le componenti colore mancanti nei pixel adiacenti cercando di interpolare i livelli intermedi.

Questo vuol dire che l'immagine che vado ad osservare non sarà di 12Mpix reali per esempio ma un'interpolazione di dati. In realtà il software ha realizzato da 4 pixel (due di verde e due di rosso e blu) 4 pixel in RGB.
In realtà il sensore ha registrato senza fare troppi conti qualcosa di simile ad 1/3 dell'informazione che realmente proiettava l'obiettivo.

Dal mio punto di vista quindi un sensore da 12Mpix in realtà è un sensore da 4Mpix o qualcosa di più se rapportato ad un sensore di tipo Foveon X di pari risoluzione e dimensioni.

Ora pensate invece ad un sensore di 12Mpix di tipo Foveon cosa potrebbe fare. (Forse in questo caso avremo qualcosa che assomiglia più una pellicola).
Purtroppo per ora siamo fermi e bisognerà attendere ancora un po per vedere qualcosa del genere.

Cos'è il Foveon http://www.foveon.com/article.php?a=69

Altra piccola distinzione.

Vi siete mai chiesti quanto sia grande l'unita sensibile di una pellicola o grano?
Parliamo di dimensioni inferiori al micron, tipo 0,02micron. Per le pellicola si parla di granularità RMS quindi di una misura di densità media e dimensione dei grani.

E i sensori? I sensori hanno fotositi di dimensioni fra i 5 e gli 8 micron. Dicrei che c'è una bella differenza.

Per quanto gli alogenuri siano disposi casualmente e grandi anche 10 volte tanto 0,1micron a densità variabili creano una trama talmente fitta che potrebbero riprodurre tranquillamente immagini più dettagliate di un sensore.

La più piccola unita di colore registrabile va a vantaggio della pellicola o meglio diapositiva.


Ed ecco qui perchè le diapositive hanno un'acutanza superiore al digitale. Ecco perchè a me le immagini in digitale paiono tutte impastate. Manca incisione.

Non fate i confronti con le scansioni con gli scanner da "ufficio" ma con degli scanner a tamburo professionali e noterete davvero le differenze.
Gli scanner casalinghi vi danno prestazioni spesso inferiori di una fotografia digitale.

L'immagine sembra che esca dalla foto, ha una sua tridimensionalità. Poi non parliamo della profondità colore. I 14 bit del sensore non sono in grado di riprodurre tutte quelle sfumature. Poi metteteci la demosaicizzazione e la frittata è fatta.

Credo che mi criticherete al massimo, come sempre accade. A difesa del digitale, chi vuole può scrivermi perchè quello che dico è provabile in modo scientifico.

Il digitale è comodo, facile ma non ha ancora raggiunto la maturazione del mezzo analogico (che ha più di 150 anni)


Meditate gente, meditate. Con una reflex di 20 anni fa e una Vlevia 50 si possono ancora fare foto stupende.

Poi detto, questo l'importante alla fine non è il mezzo ma la fotografia che fate. Ma visto che la macchina serve per immortalare le nostre sensazioni ed emozioni e trasmetterle agli altri è bene sapere cosa veramente ci serve e cosa veramente abbiamo fra le mani.


Ciao










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