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lunedì 29 giugno 2009

Workshop di fotografia in >Montagna - Alta Quota

Workshop di fotografia in Alta Quota

Vallee Blanche - Monte Bianco
Castore 4200m - Monte Rosa

3 e 4 Agosto 2009
23 e 24 Agosto 2009


Pernottamento al rifugio Torino

Workshop Punta Castore

23 e 24 Agosto 2009
Pernottamento Rifugio Quintino Sella

Programma dei corsi (PDF)

Climi rigidi ed estati brevi: Siamo nel regno dell'alta quota, poche piante e animali riescono a resistere a questi estremi.

L'alta ha sempre affascinato l'uomo e la creatività del fotografo. Vittorio Sella fu uno dei primi che con la sua attrezzatura si spinse fino a queste altitudini. Fotografare in alta quota permette di scoprire un ambiente, oggi a rischio, dove la natura conserva sapientemente la sua forza, l'acqua.

Un workshop primo nel suo genere, due giorni per viaggiare dai 3800m in su imparando le tecniche utili a realizzare immagini in quota di impatto. Trucchi e tecniche specifiche di fotografia e alpinismo. Il percorso sicuro è alla portata di tutti e non richiede specifiche capacità alpinistiche. Si consiglia i giorni prima di effettuare il workshop un minimo di acclimatamento a quote intermedie.

Il workshop prevede l'assistenza di una guida alpina, verrà fornita l'attrezzatura, quali corde, imbrago e ramponi. Abbigliamento richiesto di montagna, vestirsi a strati, ghette, crema solare e occhiali anti UV.

Per maggiori informazioni sul costo del workshop info@alpinfoto.it

sabato 3 gennaio 2009

Sci: Impianti abbandonati, entrata in scena.

Non è il titolo di un'opera teatrale, ma di un teatrale scempio che si svolge da ormai più di 30 anni nelle nostre alpi, Forti interessi economici e politici sullo sci e la speculazione edilizia ci hanno regalato impianti e strutture abbandonate inutilizzabili e pericolose in giro per le Alpi.



Dopo tempo, incredibilmente, prende parte della cronaca nazionale parte di un mio lavoro iniziato nel 2005 in collaborazione con l'associazione Mountain Wilderness, e altre iniziative portate avanti da altre associazioni ambientaliste e non.

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/funivie-fantasma/funivie-fantasma/funivie-fantasma.html?ref=hpspr1

http://www.bergamonews.it/provincia/articolo.php?id=5577

Seguendo il link potrete leggere l'articolo redatto da Paolo Rumiz su Repubblica. Molti di voi mi hanno già scritto pro o contro il lavoro effettuato, ringrazio fin da ora tutti coloro che mi stanno segnalando altre realtà presenti sul territorio lombardo e non. Spero che nei prossimi mesi si potrà assistere ad un piccolo esempio di democrazia dal basso, dove associazioni, enti e parchi lavorano assieme per risolvere uno dei tanti problemi che affliggono le nostre montagne.
Una grossa pretesa, forse, ma da qualche parte bisognava cominciare. Nonostante il censimento sia stato realizzato in modo di semplice segnalazione e che attende un'analisi scientifica degli impatti, per ora è stato utile a rendere pubblico e presente un annoso problema, spesso e di proposito nascosto dai vari soggetti di tu
Vedremo come va a finire, io non mi fermo e continuo il mio lavoro, da quando è uscito l'articolo di Rumiz mi sono arrivate molte segnalazioni nuove, io dal mio canto assieme a MW sto lavorando direttamente sulle pubbliche amministrazioni e i vari enti coinvolti per capire, elaborare e trovare soluzioni idonee, fattibili economicamente e ecologicamente sensate. Qui non si parla del solito ambientalismo da quattro soldi, tutti contro tutti, qui si parla di muoversi e far sentire la propria voce su uno dei tanti problemi, non l'unico o il più importante, ma è il tipo di sfida che fa crescere i paesi moderni.

Buona lettura.
Attendo vostri commenti, suggerimenti e perchè no anche critiche sono aperto a tutto ciò può migliorare quest'iniziativa è nel bene di tutti noi e delle nostre tasche.

Ulteriori approfondimenti: Articoli miei e di Gaido del 2006 comparsi su Montagnard.net
http://www.montagnard.net/UploadedImage/115200715416_Imp.abbandonati%2015.pdf

http://www.montagnard.net/UploadedImage/11520071552_Imp.abbandonati%20n.17.pdf



lunedì 22 settembre 2008

Workshop Fotografico al Parco Regionale Dell'Aveto






8 e 9 Novembre 2008


Workshop Fotografico al Parco Regionale Dell'Aveto
Con Mirko Sotgiu e Fabio Liverani

Workshop autunnale nel parco dell'Aveto alla scoperta dei boschi e dei paesaggi appenninici, i laghi glaciali e i resti del passato geologico.

Durante il corso si impareranno le tecniche di esposizione e di composizione della fotografia naturalistica e reportage. Ideale per partecipare al corso una macchina fotografica reflex sia a pellicola che digitale.
Le escursioni, non difficili, prevedono molte soste fotografiche dove si potranno provare subito le tecniche impartite e/o domandare soluzioni per realizzare le immagini secondo le proprie esigenze. Durante le escursioni si potranno anche provare le tecniche di macrofotografia e fill-flash oltre che obbiettivi professionali Nikon.

Programma:

1 Giorno: Uscita al Passo Incisa verso il Monte Aiona 1700m (2h escursione + soste fografiche )
ritrovo ore 10:00 S.Stefano D'Aveto
Rientro dalla gita alle ultime luci della sera e a scelta dei partecipanti si pu cenare a S.Stefano D'Aveto (pizzeria e/o ristorante con prodotti tipici o Rifugio delle Lame)

Fotografia notturna e astronomica:
Dopocena uscita fotografica astronomica nei pressi del passo della Forcella.

Rientro al Rifugio Albergo lago delle Lame (accessibile in auto) (pernottamento e colazione inclusi nella quota del corso)

2 Giorno:

Dall'Albergo Lago delle Lame di buon mattino e ci inoltreremo nel bosco e arriveremo al Lago di Agoraie.
Rientro previsto ore 15:30/16:00

La quota di partecipazione comprende pernottamento e colazione in albergo
Non comprende spostamenti in auto e extra, pasti (cena e al sacco).

Termine iscrizioni 15 Ottobre 2008 - numero minimo partecipanti 6.


Per maggiori informazioni sul corso e il costo contattami o mail info@alpinfoto.it - Skype: Alpinfoto

lunedì 28 luglio 2008

Vita fra i ghiacci

O meglio, quel che ne rimane....

Sistemando l'archivio, mi sono capitare fra le mani un po di immagini "storiche" ovvero quelle degli inizi della mia passione fotografica (quindi non badate alla qualità, in certe avevo 11 anni)

Tutte le volte che rivedo un ghiacciaio non posso fare a meno di pensare l'ultima volta che c'ero stato




Tutte le volte mi accorgo che tutto cambia con una rapidità eccezionale. Prima camminavo mezz'ora ora cammino 20 minuti di più. Ricordo morene belle piatte e facili da attraversare dopo un po di anni mi tocca percorrere dei labirinti di crepacci.


Notarsi come la Mer de Glace, abbia perso volume in 17 anni la metà della lingua se ne andata.


Fortuna vuole ho sempre tenuto traccia dell'anno di realizzazione delle fotografie, molti sono negativi che ho conservato bene, tanto da sembrare nuovi ancora oggi dopo 20 anni.





Poi c'è anche un po di storia recente, molti ghiacciai, quelli piccoli si ritirano più velocemente, basta una o due annate calde e il fenomeno si osserva più facilmente. Qui sopra la vedretta di Caspoggio in zona Bernina nel giro di 4 anni.



Certi ghiacciai sembrano quasi uguali, ma se si guarda attentamente noterete, meno volume e parti di roccie che prima erano coperte dai ghiacci.

Avrei molte altre immagini da farvi vedere, ma credo che già queste (prese un po a caso) siano significative.


A vedere le previsioni climatiche è ben difficile dire se scompariranno o no, si spera sempre in un inversione di tendenza. Vedremo se nei prossimi anni la recrudescenza dei fenomeni climatici causerà maggiori accumuli nevosi sui bacini glaciali.


Vi lascio un link http://torino.repubblica.it/dettaglio/I-20-anni-che-sconvolsero-lesistenza-dei-ghiacciai/1493688 scritto dal metereologo Luca Mercalli. Fra l'altro parla proprio del ghiacciaio Pre de Bar (dove ho imparato a far piolet traction), visibile fra le foto.