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mercoledì 22 ottobre 2008

Grigne, uno sguardo sui monti vicino casa



Non parlo mai delle montagne che ho più vicino, nonostante nel mio archivio abbia centinaia di scatti della zona di Lecco e le Grigne.

Già Leonardo le disegnava, sono il profilo montuoso più vicino che si può vedere da Milano (se inquinamento, afa, nebbia danno tregua).

Qui dalle mie parti sono visibili tutti i giorni, data la maggiore vicinanza.


Ecco un po di immagini scattate in vari periodi dell'anno fra Grignetta e Grignone


Insolita visuale da Nord del Grignone in un terso tramonto invernale




Una delle zone più selvaggie del Grignone sopra il Rif Bietti



La famosa Bocchetta di Prada, singolare arco di roccia calcarea.



In Grigna non è frequente osservare torrenti come questo, data la formazione calcarea delle roccie l'acqua tende a scendere a valle e penetrare nel terreno velocemente dando al gruppo montuoso un aspetto piuttosto arido. Nella foto un eccezione, in questo torrente, sul versante est della Grigna, in stagioni normali, vi si trova sempre acqua.



Vista sul versante Sud della Grignetta, il canalone Porta e i torrioni Magnaghi

lunedì 28 luglio 2008

Vita fra i ghiacci

O meglio, quel che ne rimane....

Sistemando l'archivio, mi sono capitare fra le mani un po di immagini "storiche" ovvero quelle degli inizi della mia passione fotografica (quindi non badate alla qualità, in certe avevo 11 anni)

Tutte le volte che rivedo un ghiacciaio non posso fare a meno di pensare l'ultima volta che c'ero stato




Tutte le volte mi accorgo che tutto cambia con una rapidità eccezionale. Prima camminavo mezz'ora ora cammino 20 minuti di più. Ricordo morene belle piatte e facili da attraversare dopo un po di anni mi tocca percorrere dei labirinti di crepacci.


Notarsi come la Mer de Glace, abbia perso volume in 17 anni la metà della lingua se ne andata.


Fortuna vuole ho sempre tenuto traccia dell'anno di realizzazione delle fotografie, molti sono negativi che ho conservato bene, tanto da sembrare nuovi ancora oggi dopo 20 anni.





Poi c'è anche un po di storia recente, molti ghiacciai, quelli piccoli si ritirano più velocemente, basta una o due annate calde e il fenomeno si osserva più facilmente. Qui sopra la vedretta di Caspoggio in zona Bernina nel giro di 4 anni.



Certi ghiacciai sembrano quasi uguali, ma se si guarda attentamente noterete, meno volume e parti di roccie che prima erano coperte dai ghiacci.

Avrei molte altre immagini da farvi vedere, ma credo che già queste (prese un po a caso) siano significative.


A vedere le previsioni climatiche è ben difficile dire se scompariranno o no, si spera sempre in un inversione di tendenza. Vedremo se nei prossimi anni la recrudescenza dei fenomeni climatici causerà maggiori accumuli nevosi sui bacini glaciali.


Vi lascio un link http://torino.repubblica.it/dettaglio/I-20-anni-che-sconvolsero-lesistenza-dei-ghiacciai/1493688 scritto dal metereologo Luca Mercalli. Fra l'altro parla proprio del ghiacciaio Pre de Bar (dove ho imparato a far piolet traction), visibile fra le foto.