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sabato 3 ottobre 2009

La fotografia sta morendo?

Stamattina appena sveglio, facendo la mia solita rassegna stampa fotografica e non mi sono imbattuto nell'editoriale i Sandrio Iovine (Il FOTOGRAFO) http://sandroiovine.blogspot.com/2009/10/nonno-che-ti-serve-dire-e-ridire-cose.html.
La mia mano non ha saputo resistere e ho commentato come secondo me stanno andando le cose, per un verso spero che parte di quello che percepisco sia sbagliato, per un altro spero che almeno vada cosi.

Il funerale della fotografia? no non credo.
Leggendo l'ultimo commento dopo molti forse senza speranza, forse la via d'uscita c'è è sta nel mantenersi qualitativamente alti e innovativi.
Il mondo della fotografia classica dove il fotografo viene commisionato oramai è scomparso, però stiamo entrando in un mondo che comunica più di prima. E' vero il fotografo è visto con sospetto, ma con le sue capacità artistiche e comunicative può cavalcare meglio di qualsiasi altro fruitore i nuovi media. Non è più la fotografia in se a "vendere" ma è il lifestyle stesso del fotografo a diventare interessante, mi sto accorgendo con il passare degli anni, che per quante fotografie possa pubblicare e vendere la cosa che interessa di più al "nuovo" pubblico è quello che comunichi, che porti come conoscenza, la curiosità esiste ancora, ahimè si trova nelle nicchie e non più sull'ampio mercato. Da qui si può dedurre che il classico fotografo sui generis, di reportage, che per anni ha vissuto nell'immaginario collettivo stia sparendo. Secondo me non è vero, sono le foto fine a se stesse che stanno sparendo ma non la figura di colui che entra nella notizia, nell'ambiente e lo racconta, il trucco sarà nel capire e scoprire un nuovo modo di comunicare attraverso l'immagine verso il nuovo pubblico.
Per quanto riguarda l'editoria, credo che andrà scomparendo, la rete e la possibilità di una notizia diciamo co-generata farà si, anzi sta già succedendo che la carta stampata lascerà il posto al mezzo internet, credo che col tempo tornerà anche la qualità per la notizia e l'immagine. Spero che in questo paese che ha visto artisti fra i migliori del mondo torni la cultura del bello, siamo circondati da "cose belle" ma nessuno se ne accorge più, non si distingue una buona immagine da una "plasticosa" tutto si è omogeneizzato ad uno standard molto basso. Se la storia si ripete come alla fine del medioevo, torneremo ad un altro rinascimento, ora ci credo poco, ma la speranza.....

1 commento:

Unknown ha detto...

Ciao Mirko,
immagino tu possa prevedere che io non sia completametne d'accordo con quanto dici. Ma non tanto per il contenuto di quanto affermi in linea teorica che potrei in buona parte condividere, quanto per l'applicazione pratica di quanto dici che non mi pare tener conto di una serie di fattori che il giovanile passaggio per la facoltà di scienze politiche mi costringe a prendere in considerazione con viva preoccupazione.
In ogni caso mi fa piacere, sinceramente molto che tu e altri abbiate raccolto la provocazione lanciata volutamente sopra le righe proprio nella speranza che qualcuno si fermasse un attimo a riflettere.
Mi pare sia accaduto e per questo ti ringrazio dal profondo del cuore, sperando di poter approfondire un giorno di persona la discussione: grazie!
Sandro