L’eterno dilemma degli appassionati di lunghi trekking in giro del mondo appassionati di fotografia è lo zaino. Prima di ogni viaggio che sia di 3 giorni o di un mese, il problema è sempre quello: Che zaino mi porto? Se si sceglie uno zaino fotografico, finisce che tutto quello che ti serve per vivere, esempio il sacco a pelo, la tenda o semplicemente una giacca o la bottiglia d’acqua, non si riesce a stivarlo neanche nel più capiente e tecnico degli zaini fotografici. Dall’altra parte uno zaino da escursionismo, non ha abbastanza tasche, scomparti in cui riporre macchina fotografica, filtri e obbiettivi.
Un grosso problema, che non è facile da risolvere e alla fine si scende sempre a compromessi. Il gioco si fa più duro quando invece di due o tre giorni di trekking si passa ad intere settimane. Il materiale fotografico diventa solo una minima percentuale del totale peso dello zaino.
Alla fine del confronto tra zaini fotografici e zaini da trekking, la vittoria va verso quest’ultimi sia per volume che per organizzazione delle tasche. Una delle soluzioni che mi sento di proporre per lunghi trekking, magari con tenda e sacco a pelo, è quella di scegliere zaini da backpacking, ovvero quei prodotti pensati per il viaggiatore che non vuole altri bagagli al seguito se non solo uno zaino in spalla. Una filosofia di vita, sotto un certo verso, ma anche la soluzione più versatile e veloce per chi ama viaggiare e fotografare senza fermarsi, portando sempre tutto con se.
Tra gli zaini da backpacking, ad un prezzo decisamente concorrenziale, ne troviamo uno che abbiamo provato recentemente in un viaggio alle CinqueTerre in Liguria:
Quechua Escape 50 di Decathlon. La situazione è quella classica, un giro a tappe di 5 giorni, di paese in paese a piedi, seguendo sentieri di ogni genere a picco sul mare e in quota tra i monti. Sono molte le tappe sia in natura che in mezzo ai paesi, un sali e scendi continuo alla ricerca dello scorcio inedito e l’ora migliore per fotografare. Impossibile muoversi se non con uno zaino capiente dove portare tutto con noi, perché ogni giorno si dorme in un posto diverso.
Escape 50 (esiste anche la versione 70) anche se non è un prodotto di punta iper-specifico (il peso di 2Kg non lo rende adatto a trekking impegnativi in alta quota) si adatta bene invece a tutte quelle situazioni che gli inglesi amano chiamare “Travel and Leisure”, quindi trekking come la Via Francigena, il Cammino di Santiago e tantissimi altri cammini o il semplice trasferimento di città in città con i più diversi mezzi di trasporto.
Dal buon rapporto qualità prezzo, Escape costa 109,99€ nella versione da 70 litri, 89,99€ quello da 50 litri, dimostra di essere un prodotto con delle innovazioni molto utili, anche per come abbiamo potuto testare adatte alla fotografia in viaggio.
E’ molto resistente, la cordura di cui è tessuto è testata, come dichiarato dal produttore fino a 10000 volte contro l’abrasione. Una copertura, fornita con lo zaino, che funge anche da sacca da trasporto come borsa, protegge lo zaino dalla pioggia in modo efficiente, salvando così dall’umidità il nostro prezioso carico.
L’apertura è a valigia. Possiamo decidere come aprire lo zaino mentre camminiamo, ma all’occorrenza si può aprire completamente a libro. Questo facilita molte operazioni come togliere e mettere la giacca o preparare in modo ordinato la sacca. Per la parte fotografica abbiamo valutato di stivare macchina e obbiettivi (ogni obiettivo separato e protetto in una sua sacchetta imbottita che non è fornita con lo zaino) nello scomparto in basso divisa dal resto dello zaino. Questo spazio può ospitare 2/3 obiettivi e una macchina fotografica, esempio un medio teleobiettivo, due grandangoli e una reflex professionale. Se non basta, per esempio un lungo teleobiettivo può essere posizionato nello scomparto principale. Filtri, flash e altri accessori possono essere posizionati in una delle sacche a cerniera frontali esterne, molto capienti.
Per come è realizzato lo zaino sia lo scomparto in basso che le altre parti sono ben protette ed imbottite, chiaro non ci troviamo davanti ad uno zaino fotografico, quindi è bene stivare obbiettivi e accessori protetti dalle loro custodie.
I 50 litri dell’Escape 50 sembrano molti di più. Una volta caricato il corredo fotografico abbiamo ancora spazio per una giacca a vento imbottita, la bottiglia d’acqua (o la sacca camelback) e i viveri, il sacco a pelo, un piccolo computer o tablet oltre altri beni di necessità.
Il cappuccio dello zaino è molto capiente ed è estraibile, quindi utilizzabile come borsa a tracolla, dove tenere documenti, telefono etc etc. Nel nostro caso abbiamo inserito qui un iPad3, documenti di viaggio, le batterie del telefono e reflex. Se lasciate lo zaino in albergo o ostello, potete mettere al sicuro il contenuto dello zaino lucchettando le grandi cerniere.
Se avete dei dubbi sugli spallacci, abbiamo provato lo zaino con circa 22Kg di materiale, per cinque giorni alla media di 8 ore di cammino al giorno. Le dimensioni e la consistenza degli spallacci non ha creato problemi alle spalle, anche se consigliamo di viaggiare con meno peso se non siete abituati. Inoltre le fasce laterali all’altezza delle anche sono generose e in grado di bilanciare bene il peso sulla schiena (una delle quali può contenere un telefono). Le regolazioni dell’Escape 50 sono pratiche e veloci, regolabili anche mentre si cammina.
Se vi state preparando per il trekking estivo di più giorni a spasso per il mondo e la vostra passione è il viaggio a piedi, questo zaino è un buon prodotto dal prezzo contenuto che ben si adatta a diverse esigenze.
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